martedì 28 novembre 2006

Promontorio di Capo Palinuro

Sulle nebbie sottili della lunga quiete estiva o sul mare in tempesta dei giorni invernali si estende massiccio Capo Palinuro. Realtà è legenda si fondono in questa terra bellissima: si narra, infatti, che il nocchiero di Enea, Palinuro, mentre era al timone della sua imbarcazione, intento ad ascoltare il canto delle sirene, cadde in mare addormentato dalle stelle sospese nella notte. Da qui il nome Palinuro.
La macchia verde delle piante si arresta di netto sui costoni lisci, striati di bianco e rosso, che cadono a strapiombo sull’acqua e all’improvviso si aprono in un ripetersi di tale, lembi di spiaggia, scogli isolati. Incanto di colori e di echi infiniti nelle grotte naturali emerse e sommerse.
Capo Palinuro, è uno sperone calcareo che si protende nel Mar Tirreno Meridionale per circa 2 km e culmina a 203 mt s.l.m.. Il Capo inizia in corrispondenza dell’abitato di Palinuro e termina alla foce del Fiume Lambro, con 6,5 km di costa.Quest’aria rappresenta, per i suoi aspetti naturalistici, una complessa combinazione di habitat terrestri, costieri e marini. Le grotte marine di Capo Palinuro, costituiscono un’ideale sede di studio per ricercatori e subacquei, dove si possono osservare rari e particolari organismi tipici di questi ambienti, e un forte richiamo su un turismo subacqueo specializzato e non.

La mia foto preferita

Questa è una delle mie foto preferite, perchè in una sola immagine racchiude tutte le bellezze del mondo subacqueo. Fabrizio